Il trasporto intermodale è il frutto di una corretta sincronizzazione nell’ambito della logistica e dei trasporti. Senza questa sincronizzazione, mancano efficienza, qualità, sicurezza: tutti cardini di un settore esposto a criticità. Nonché a nuove opportunità. La catena logistica ha conosciuto uno slancio reale e tangibile grazie alla digitalizzazione – si pensi ai nuovi metodi per tracking e movimentazione. Così come grazie all’introduzione dell’intelligenza artificiale. In ambito portuale, esistono piattaforme smart che pianificano in tempo reale passaggio delle imbarcazioni. O ciascuna fase durante le operazioni di carico e scarico dei container. Lo scopo è ridurre l’errore umano, senza dimenticare l’importanza dell’accessibilità. In un mondo sempre più digitalizzato, è importante garantire la consegna della merce anche in contesti impegnativi come i centri urbani. Di recente, l’utilizzo dei droni ha consentito un’ ulteriore evoluzione in un settore critico e vitale per tutti, gettando le basi per una nuova filosofia del “trasporto all’ultimo miglio”.

Il trasporto intermodale e il ruolo della strategia predittiva.

Per poter rendere il trasporto intermodale efficiente e sicuro, è importante perseverare nell’innovazione. Aiuti da parte delle istituzioni e degli enti governativi sono fondamentali, a condizione che gli investimenti siano mirati e dirottati nella giusta direzione. Ossia verso

  • Sistemi di geolocalizzazione dotati di GPS avanzati, fulcro della tecnologia sempre più necessaria per il tracking
  • Monitoraggio costante di tutti parametri ambientali delle merci, grazie all’impiego di sensori che sfruttano tecnologia IoT
  • Integrazione dei dati da più fonti, per mezzo di piattaforme cloud che assicurano una panoramica real time in ambito logistico

Dinamico e flessibile, il trasporto intermodale del futuro avrà bisogno di una strategia predittiva in grado di analizzare e rilevare tutte le variabili che consentano una corretta previsione dei volumi di traffico. La prevenzione, che limita i rischi legati a eventuali guasti, diminuisce eventuali tempi morti, migliorando pertanto la mobilità e l’operatività dei singoli hub che costruiscono la filiera.

Il ruolo dell’AI e delle flotte di veicoli smart

In ambito navale, l’uso dell’intelligenza artificiale avrà numerose ripercussioni sulle navi cargo, tradotto in consumi e rotte ottimizzate, prima dell’arrivo in porto per le normali operazioni di scarico. Tra i vantaggi riscontrabili grazie a un uso sapiente dell’AI in ambito logistico, la continuità di mezzi impiegati nell’ottica del trasporto intermodale rappresenta un’indiscutibile opportunità. Come Flotte di camion intelligenti, che sfruttando automatizzazione e connessione elettronica, si muoveranno con un solo conducente alla guida del primo mezzo. Tutti gli altri, con l’ausilio di tecnologie a guida semiautomatica, potranno seguire a ritmo e andatura costanti. Sempre rispettando distanze e parametri di sicurezza, che il Machine Learning tiene in conto perché la movimentazione delle merci sia efficiente a lungo termine. Specie considerando l’aspetto volatile della logistica, esposta a estrema variabilità delle condizioni di mercato. Queste condizionano in tempi rapidi gli scambi che regolano domanda e offerta, nonché gestione ed evoluzione delle catene di approvvigionamento.

Un trasporto intermodale e multidimensionale

È impossibile comprendere il trasporto intermodale, se lo si intende unidimensionale. Nasce, infatti, come modalità di trasporto misto. Da non intendere secondo una logica oppositiva o/o bensì di una logica conciliante e integrativa e/e – per cui, ad esempio, si parla di trasporto ferroviario e navale, non di trasporto ferroviario o navale. Senza questa premessa, è impossibile definirlo per quello che è: un sistema multidimensionale, dove pesa l’importanza di una rete infrastrutturale complessa. A fare la differenza, ancora oggi, sono

  • La qualità della rete viaria, in molti punti non adeguata
  • La rete ferroviaria che assicura la modalità intermodale su rotaia
  • Una rete di collegamenti marittimi strategica

Simili parametri restano requisiti imprescindibili. Eppure, non bastano: oggi la qualità  della logistica implica un’ottica sostenibile. C’è bisogno di tecnologia pulita, dall’elettrificazione dei treni all’ alimentazione a idrogeno delle navi, validi mezzi di contrasto per ridurre significativamente le emissioni di CO2 che danneggiano l’ecosistema

Porti smart, movimentazione merci, cooperazione internazionale

Tra i rischi legati alla digitalizzazione e all’automazione, resta quello dello squilibrio tra paesi sviluppati e in via di sviluppo. Così come il disallineamento tra logistica e trasporti. L’efficienza crescente di navi e porta container si annulla se mancano porti smart, dove gru automatizzate e veicoli a guida autonoma, facilitano le movimentazioni delle merci. Senza monitoraggio dei vettori e senza pianificazione della rete infrastrutturale è impossibile concepire o parlare di trasporto integrato. Pertanto, i revisori della Corte dei conti Europea hanno analizzato diversi indicatori di diversi paesi e stabilito che nessun paese può dirsi ancora pienamente efficiente. Se il mercato cambia, la filiera deve essere ricettiva, nonostante le criticità emerse di recente. La pandemia e la guerra in Ucraina hanno riproposto la necessità di ragionare secondo l’approccio multidimensionale e cooperativo. Uno sforzo integrato che permetterà al trasporto intermodale di imporsi realmente e quindi, ragionare come il futuro richiede e impone.