I porti efficienti e competitivi sono sempre più una realtà, eppure molti ancora considerano i porti come luoghi marginali. Pertanto, l’opinione pubblica spesso mostra disinteresse verso le enormi potenzialità del settore marittimo, classificando le infrastrutture come realtà poco sostenibili. Non considerano che il sistema portuale riveste un ruolo chiave in ambito sociale e ambientale, oltre che economico. I responsabili delle politiche pubbliche e gli enti di gestione portuale sono chiamati a una sfida importante: sensibilizzare le singole comunità e avere il loro sostegno. Pertanto, devono portare avanti politiche efficaci in materia di pianificazione ed espansione urbana, sicurezza, protezione e sostenibilità. Non è più possibile dissociare efficienza e competenza dalla sostenibilità, criterio sempre più prioritario. Specialmente in questo momento storico, dove sistemi portuali che prestano attenzione all’ambiente attraggono partner commerciali e potenziali investitori da tutto il mondo.

I porti efficienti e competitivi, opportunità per il futuro.

È chiaro quanto la percezione comune e il supporto delle comunità locali sia determinante per attirare investitori e viceversa. Affinché i porti siano efficienti e competitivi, c’è bisogno di un nuovo approccio multidimensionale, che tenga conto di più fattori che possano incidere nel breve e lungo termine. Pertanto, è fondamentale mantenere il focus su

  • Gestione partnership e sviluppo di buone relazioni con tutte le parti interessate
  • piani di espansione o piani di riqualificazione/rigenerazione delle aree portuali più vecchie
  • riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti ed efficientamento in materia di smaltimento dei rifiuti

Inoltre, è vitale il coinvolgimento delle nuove generazioni. I porti devono offrire carriere attraenti, buone condizioni di lavoro e un potenziale avanzamento di carriera. Quindi, i giovani potrebbero valutare più di un’opzione in ambito logistico marittimo in zone anche vicine, magari scartate in precedenza. La promozione di eventi in loco potrebbe rivelarsi una strategia promozionale vincente

Quando un porto non funziona?

Più che ricchezza, i porti efficienti e competitivi generano benefici socioeconomici, con ripercussioni in termini di occupabilità e potenziamento delle infrastrutture in ottica intermodale. Dunque, gli effetti economici delle attività portuali non sono più limitati all’ambiente locale, bensì presentano evidenti ricadute esterne. È possibile stabilire quando un porto non è motore di sviluppo per l’entroterra. Ciò avviene quando

  • le attività legate al transito merci non conoscono uno sviluppo significativo
  • manca un forte cluster industriale sostenuto da un apparato logistico e infrastrutturale.

Un sistema genera benefici socioeconomici quando si registra un aumento nella movimentazione dei carichi, nei servizi navali e nelle operazioni di trasporto interno. Quindi, collegamenti più efficienti che riducono i costi e rendono affidabili nonché più frequenti i contatti con i mercati esteri. Infine, la delocalizzazione. Porti efficienti e competitivi spingono grandi aziende o multinazionali a delocalizzare le loro filiali, a tutto vantaggio delle località costiere e dell’entroterra

Due requisiti fondamentali: accessibilità e iperconnessione

La disponibilità di un sistema portuale competitivo può ridurre la dipendenza dai porti esteri per gli scambi commerciali e può ridurre i costi logistici totali per le imprese situate sul territorio. I porti marittimi possono contribuire in modo sostanziale alla competitività internazionale delle imprese di una regione o di un Paese, soprattutto grazie all’innovazione esistente e a reti commerciali e gestionali avanzate. Una rete infrastrutturale realmente accessibile e iperconnessa sta diventando un requisito obbligatorio. Per le economie ad alto reddito come quella italiana e dei paesi UE, l’innovazione e i fattori di produzione avanzati diventano essenziali per rimanere competitivi. Sebbene l’ubicazione di un porto non cambi, il sito può essere migliorato attraverso il dragaggio e la bonifica del terreno, che richiedono ingenti investimenti di capitale. Ciò consente al porto di espandere la propria scala in termini di superficie e di quantità di traffico che può gestire.

porti efficienti e competitivi

Porti efficienti e competitivi, fonti di innovazione

I porti marittimi possono essere analizzati anche secondo un approccio microeconomico. Le operazioni portuali sono solitamente orientate alle due componenti tradizionali delle navi e delle merci. I servizi alle navi comprendono quelli svolti in mare o sulle vie navigabili (dragaggio, pilotaggio, ormeggio/disormeggio) e nell’interfaccia nave/terra (ormeggio, riparazione e manutenzione, rifornimento e bunkeraggio).  I servizi al carico possono essere suddivisi in

  • quelli svolti all’interfaccia nave/terra (stivaggio, carico, scarico)
  • quelli interamente svolti nelle aree a terra, come il consolidamento, lo stoccaggio e la distribuzione.

Nell’approccio micro-prospettico sono fondamentali i concetti di efficienza, performance e sostenibilità a livello operativo. Dunque, porti efficienti e competitivi sono fonti di innovazione, aumento della produttività e cooperazione strategica grazie alla presenza di grandi imprese multinazionali. Sono una realtà in continua evoluzione come dimostrano la specializzazione, l’innovazione e la produttività attraverso la cooperazione con gli altri hub logistici.