Il Trasporto delle merci pericolose implica il rischio dovuto a trasporto su camion, aereo, nave di articoli di uso comune. L’ IMO è il riferimento normativo per il trasporto marittimo delle merci ad alto rischio. Mentre il Codice IMDG, acronimo per International Maritime Dangerous Goods Code, classifica le merci pericolose in nove classi principali più quattro specifiche per un totale di tredici classi. Di conseguenza, esistono organi di controllo come l’IACS in ambito internazionale e il Registro Italiano Navale in quello nazionale. Ogni soggetto coinvolto nel trasferimento di merci pericolose – mittenti, imballatori, trasportatori, destinatari – ha i suoi precisi doveri, a partire dal mittente tenuto a provvedere alla classificazione delle merci, alla scelta degli imballaggi. In altre parole, dei contenitori o delle cisterne ritenuti idonei in relazione alle caratteristiche di pericolosità delle merci. Pertanto, i mittenti forniscono tutta la documentazione necessaria al trasportatore perché il trasporto avvenga secondo le norme di sicurezza.

Trasporto delle merci pericolose, una classificazione importante

Il trasporto delle merci pericolose via mare è soggetto a convenzioni internazionali. La SOLAS si occupa degli aspetti della sicurezza del trasporto marittimo e della navigazione per la salvaguardia della vita umana in mare. La MARPOL degli aspetti legati alla tutela dell’ambiente marino. Pertanto, la spedizione di merci pericolose deve includere informazioni necessarie per “la gestione di un trasporto con due o più modalità, compresa quella aerea, e che contiene, inoltre, una sezione specifica per il certificato di riempimento del container/veicolo”. La classificazione secondo classi prevede che vi sia un numero d’identificazione, noto come numero ONU, specifico per ogni tipologia di merci. Materiali ed oggetti esplosivi corrispondenti alla classe 1, sono distinti da gas o liquidi infiammabili che rientrano nelle classi 2 o 3. Le classi 4,5,6 includono varie sottoclassi. Materiali radioattivi, materie corrosive e oggetti pericolosi diversi sono indicati dalle classi 7,8 e 9.

I codici e la normativa di riferimento

Quando ci si approccia alla spedizione nazionale di merci pericolose che comprendono un tratto via mare è possibile, in alcuni casi, applicare il regolamento ADR e non il codice IMDG. Questa agevolazione può essere utilizzata solo in caso di trasporti con durata inferiore a 2 ore e 30 minuti. In caso contrario bisognerà applicare il codice IMDG. Il riferimento in materia è il DM 303 del 7 aprile 2014, riguardo a Procedure per il rilascio dell’autorizzazione all’imbarco e trasporto marittimo e per il nulla osta allo sbarco e al reimbarco su altre navi. Il posizionamento delle merci pericolose avviene in zone delimitate e vigilata, ma solo se etichettate, placcate, imballate, dotate di documenti secondo criteri IMDG.

Posizionamento e rischio contaminazione. Stivaggio e segregazione

La separazione fra le varie classi di merci pericolose deve rispettare le norme di stivaggio e segregazione. Lo stivaggio implica il corretto posizionamento delle merci pericolose a bordo di una nave dato che è obbligatorio “garantire la sicurezza e la protezione dell’ambiente durante il trasporto”. La segregazione indica il processo di separazione di due o più articoli/sostanze ritenuti incompatibili nei casi in cui la prossimità determini un rischio concreto di contaminazione, esplosione o corrosione.  Quindi, scopo della segregazione è evitare il contatto tra merci pericolose poiché proprio il contatto è in grado di scatenare conseguenze spiacevoli e reazioni avverse. È fondamentale conoscere le norme di sicurezza previste per impedire l’insorgenza di reazioni chimiche in seguito a perdite o eventi accidentali. Pertanto, tutti gli addetti ai lavori devono essere formati e conoscere simboli e segnaletica nelle aree di sosta preposte a carico, scarico o stoccaggio.

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