La sicurezza portuale è il risultato di norme, strumenti, competenze e attività che rendono il porto e le infrastrutture un’area relativamente protetta. Per poter essere efficaci, le operazioni legate alla sicurezza portuale agiscono in ottica preventiva. La prevenzione è ciò che unisce due aspetti distinti e indicati con due termini – safety and security – tuttavia imprescindibili e complementari. Nel primo caso, si attivano misure a tutela dei lavoratori e degli addetti alle operazioni di scarico. Nell’altro, si intraprendono azioni mirate per salvaguardare il personale e gli impianti delle aree portuali da organizzazioni criminali. Le Autorità di Sistema Portuale – note con la sigla AdSP – lavorano insieme ad altri enti e organismi per applicare la normativa e ridurre al minimo i rischi. Una gestione complessa dato che molteplici sono i rischi e, quindi, numerose le responsabilità legate alle operazioni di sorveglianza, monitoraggio, manutenzione e implementazione tecnologica che fanno la differenza.

Sicurezza portuale, questione di competenze e autorità

Quando si parla di sicurezza portuale, vengono in mente le Capitanerie di porto e il ruolo svolto in favore dei natanti, della pesca marina, delle risorse ittiche, dei consumatori. Tuttavia, la sicurezza portuale dipende dalla condivisione di competenze. Dall’integrazione di risorse a disposizione di soggetti e organi chiave come

  • Il Pfso – Port Facility Security Officer – agente di sicurezza dell’impianto portuale, cui spetta la redazione di un piano di sicurezza e della successiva attuazione
  • Polizia di stato, Guardia di Finanza, Dogana e Vigili del Fuoco, che possono intervenire e dare un notevole contributo per garantire le misure di tutela e sicurezza nel rispetto della normativa.
  • Prefetto e Regioni, così come Inail e Asl che svolgono importanti azioni di tutela della salute sul territorio e per le comunità locali
  • Le imprese portuali, tenute al rispetto delle norme e, pertanto, alla collaborazione con le autorità in termini di pianificazione e management

Le norme nazionali e internazionali

La conoscenza degli strumenti normativi – sia di carattere nazionale che internazionale – è ciò che accomuna gli attori e le figure chiave coinvolti nel processo di tutela dei lavoratori e delle attività portuali. Pertanto, che si tratti di operazioni portuali – vedasi le operazioni di carico/scarico, trasbordo e deposito – o di servizi portuali identificabili con le prestazioni specialistiche complementari, le norme di riferimento restano

  • Il d.lgs 27 luglio 1999, n. 271, per la sicurezza a bordo delle navi.
  • Il d.lgs 17 agosto 1999, n. 298, riferimento per la disciplina delle attività delle navi da pesca.
  • Il Regolamento (CE) n. 725/2004 che sancisce l’obbligatorietà di talune disposizioni in ambito sicurezza e navigazione nei paesi UE
  • Direttiva 2005/65/CE orientata al rafforzamento della sicurezza nel trasporto marittimo di passeggeri e merci.
  • Legge 31 dicembre 1998, n. 485: La legge delega propedeutica per l’introduzione del D.Lgs. 272/99.
  • Dal 1 luglio 2004, il codice ISPS

Sicurezza portuale, conoscere è prevenire

Essendo esteso a tutti i luoghi di lavoro, il Decreto Legislativo 81/2008 noto come testo unico sulla sicurezza, stabilisce gli obblighi del datore di lavoro in materia di sicurezza in ambito portuale. Una premessa importante, per un luogo di lavoro sensibile dove i lavoratori sono continuamente esposti a rischi. Tra tutti, quelli legati ai mezzi e alle macchine in dotazione per “svolgere operazioni con apparecchi destinati a effettuare sollevamenti di carichi sospesi tramite ganci o organi di presa”. La complessità di tali apparecchiature richiede una formazione e un training ad hoc del personale addetto, dato che cautela e scrupolo restano la migliore forma di prevenzione possibile. Inoltre, costituiscono attività preventiva mirata

  • Una manutenzione adeguata, oltre che una formazione globale
  • La corretta documentazione di tutti i controlli, come i verbali di collaudo e installazione
  • La verifica dei registri di controllo e dei libretti di circolazione

I rischi principali per i lavoratori

Alcuni casi di cronaca hanno evidenziato il rischio dovuto a cadute dall’alto, in acqua o su superfici di transito. Perché la sicurezza portuale sia reale ed efficace, è importante privilegiare sistemi di protezione come reti anticaduta, parapetti, postazioni sopraelevate a norma. Tuttavia, sarebbe riduttivo circoscrivere i rischi per gli operatori alle operazioni manutentive o alle movimentazioni. Il trasporto e l’utilizzo di macchine semoventi espongono gli addetti a vibrazioni o inquinamento acustico. Quindi è importante agire riducendo i tempi di esposizione, adottare dispositivi – come DPI otoprotettori – attuare verifiche periodiche mediante rilievi strumentali. Notevoli i rischi per fumo e polveri sottili in caso di incendi ed esplosioni. Questi ultimi, attribuibili a gas o vapori infiammabili, causa di patologie all’apparato respiratorio e danni alla vista. Anche in casi simili, formazione del personale, istituzione di aree di stoccaggio, ausilio di depositi container, uso degli apparecchi sofisticati e sorveglianza sanitaria costituiscono attività preventive imprescindibili.

Aspetti da non sottovalutare: Stress da lavoro correlato e uso della tecnologia

La sicurezza portuale non può prescindere dal benessere psico fisico del lavoratore. Un lavoratore affetto da patologie dovute a stress da lavoro correlato rappresenta un rischio, soprattutto per sé stesso e la sua incolumità. Quindi è importante che il datore di lavoro assicuri ai propri dipendenti un ambiente di lavoro sano, dove cultura organizzativa, autonomia decisionale, rispetto e relazioni interpersonali siano la priorità. Indipendentemente dalla mansione svolta,  sovraccarico di responsabilità, mancanza di rispetto degli orari e delle competenze inficiano la sicurezza del sito dove si svolgono le attività quotidiane. A tal proposito, anche l’adeguamento tecnologico infrastrutturale gioca un ruolo di primo piano in termini di safety e security. Dalle Recinzioni alle telecamere, passando per i dispositivi per il controllo radioscopico. Oggi abbiamo a disposizione strumenti grazie ai quali è possibile convogliare in tempo reale dati e informazioni verso una control room, in grado di incidere e fare realmente la differenza.